Museo parrocchiale di San Rocco

Una risorsa poco conosciuta o scarsamente valorizzata, piano piano può anche divenire un peso o, addirittura, un intralcio. Deve aver pensato questo don Angelo Principalli, parroco della chiesa di San Rocco, per iniziare a mettere mano ad un museo parrocchiale.

Un’ampia sala, situata nella zona alta dell’altare centrale, cui si accede da due scale opposte, è stata liberata, pulita e dotata di apposita illuminazione, pronta, così, per ospitare ninnoli, testi ed oggetti d’epoca che hanno fatto la storia della nostra comunità. Ognuno potrà riandare indietro nel tempo, suffragato da quanto si riuscirà ad allineare, rimesso in sesto, nel costituente museo parrocchiale. Certo sarebbe bello e interessante, avendo messo la prima pietra, veder tornare a casa anche quanto, anno dopo anno, è stato “sistemato” altrove. Penso anche al museo diocesano, voluto con risolutezza, da monsignor Marcello Semeraro, ora nuovo vescovo di Albano.
Fatto l’uovo, si può fare anche la gallina. Nato un museo, lo si può arricchire, restituendo lustro ai nostri padri e dissetandoci alla fonte buona del bello.
Un giornale ha motivo d’esistere quando sa essere utile alla comunità cui è destinato, così da queste colonne ci piace lanciare l’invito di farci anche noi parte attiva per il costituente museo parrocchiale. Un museo che, crescendo, potrà solo arricchirci. Onori al nostro monsignore e a quanti il museo prenderanno a cuore.

Damiano Leo

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