Ceglie Plurale

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  • Pensiero Notturno

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    Questo perlaceo cielo,
    quest’acqua sospesa
    sul pelo dell’aria,
    e il rumore d’un falegname
    che lavora.

    E ricordo.
    Vita remota, d’altri mondi,
    d’universi paralleli.
    com’ero piccino
    di fronte al Mondo.

    Il cielo s’imbrunisce appena.
    Cavalli s’accalcano sugli specchi celesti,
    traspaiono le ombre
    degli astri.
    Alte fronde danzano sul cielo.

    E vedo.
    Il nonno che guarda
    il suo nipotino.
    Com’è piccino
    di fronte alla Vita.

    Il cielo è di pece.
    la luna lampeggia,
    l’attraversano bianchi informi fantasmi,
    mentre m’incantano
    tanti piccoli meravigliosi sguardi.

    E penso.
    Antichi orrori,
    luci dorate.
    Com’è bello aver vissuto.
    Com’è bello vivere.

    Lirica di Dario LEO, anni 14. Prima classificata al XII Concorso Nazionale di Poesia e Pittura “Città di Lecce” Premiazione a Lecce sabato 24 marzo 2007 alle ore 18.00 presso il Teatro Parrocchiale Chiesa S. Massimiliano Kolber, in via Pistoia. La Commissione esaminatrice del Concorso era composta da: Lucia Agrima, Anna Rosa Aresta, Nico Baldassarre Dino Capodacqua, Lucia Dell’Anna, Antonio Di Pietrantonio, Carlo Vincenzo Greco, Niny Rucco, Nicola Serinelli e Salvatore Sciurti. Segretario, senza diritto di voto, il nostro concittadino, promotore del Concorcorso, Antonio Convertino. Presidente del Gruppo d’Impegno Culturale “Il Cenacolo”, organizzatore del Premio, l’Onorevole avvocato Ugo Lisi.
    Il papà del poeta in erba, Damiano Leo, intende estendere ad amici e conoscenti la gioia di questa importante affermazione. auguri al poeta Dario Leo.


    12 Marzo 2007

    Damiano LEO

    Poesie
  • I vecchi del mio paese

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    I VECCHI DEL MIO PAESE
    HANNO LA SCHIENA
    SPEZZATA IN DUE

    E VANNO IN GIRO
    COME SE LA TERRA
    SE LI VOLESSE INGOIARE
    MA A FRONTE PIENA
    I VECCHI DEL MIO PAESE.
    (Inedita di Damiano LEO)

    I VIJECCHIJE DU PAIS MIJ’E
    TENEN’ A SPADD’
    ANGURCAT’
    VON’ A SPASS’
    COM’ S’A TERRE
    LI VULESS’ MANGIA’
    MA CHIEN’ A TENEN’ A FRONT’
    LI VIJECCHIJE DU PAIS’ MIJE.
    (Traduzione di Giacomo Nigro)


    8 Marzo 2007

    Damiano LEO

    Cultura | Poesie
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